Nell’ambito del progetto PugliaCompetenze, abbiamo intervistato Nevio D’Arpa, Fondatore di BTM ( BusinessTourism Management), come attività di analisi delle competenze per innovare il settore del turismo.

Com’è nata l’idea di questo evento? E come ha coinvolto gli stakeholder a livello nazionale e internazionale?
BTM nasce da un progetto chiamato “365 giorni nel Salento”, che ha visto la luce nei primi anni duemila. Dal momento che non era presente sul territorio un prodotto che raccontasse e informasse i turisti nel Salento riguardo strutture ricettive, ristorazione ed eventi, si è cominciato a dare una forma e una programmazione a tutto questo, infatti nascevano i primi info point nel Castello Carlo V a Lecce. All’epoca, l’unica tipologia di promozione turistica era APT Puglia, l’Agenzia di Promozione Turistica, e noi avevamo già realizzato un piccolo catalogo cartaceo che veniva fornito ai primi visitatori.
Il progetto è andato avanti per qualche anno, e io, che nel frattempo lavoravo per una società di comunicazione, me ne sono occupato da freelance. Poi, nel 2009 decisi di aprire la mia società e concentrarmi su questo progetto che mi piaceva e che, allo stesso tempo, trovavo molto interessante. Da questa iniziativa nacque un sito e, nel 2010, L’APT Puglia si trasforma in Pugliapromozione.
Al mio progetto di promozione del territorio, viene abbinata una rivista cartacea, Salento Review, diretta da Mariella Tamborrino, con omonimo blog annesso e un prodotto che ancora oggi è ancora molto apprezzato: “Occhio alle Spiagge”, ovvero un sistema di streaming in diretta dalle spiagge più belle del Salento che permette agli utenti di conoscere in tempo reale le condizioni meteo marine e di scegliere tra Ionio o sull’Adriatico a seconda delle stesse.
Comincio, quindi, a far conoscere questo prodotto in tutta Italia e in tutta Europa, a presentarlo nelle fiere di settore come ITB a Berlino, al Mitt a Mosca, al World Travel Market a Londra, etc.
Finché poi nel 2014, dopo vari anni di promozione con buoni risultati e i Tour Operator che usavano i medesimi strumenti per promuovere il territorio, mi sono chiesto: perché continuare ad andare in questi posti dopo tutti questi anni e non invitare loro nel Salento?
Nasce così la prima edizione di BTM, strutturata originariamente in una sola giornata e con la presenza di numerosi operatori.
Non voleva essere però una fiera, ma un evento articolato in formazione e focus su diversi contenuti. Abbiamo sempre puntato su questo per differenziarla dalle altre fiere e infatti, edizione dopo edizione, abbiamo sempre aggiunto vari tasselli.
Le prime location ad ospitare BTM sono i contenitori storici della città: il Castello Carlo V per la prima edizione; l’ex Convento dei Teatini per la seconda e si passa da una a due giornate, con la presenza anche di buyer. Per la terza edizione, strutturata su tre giornate, siamo tornati al Castello Carlo V e questo format di durata è rimasto invariato fino ad oggi.
Con il passare delle edizioni, l’evento ha assunto una dimensione tale da non poter più essere svolto in questi contenitori storici, considerando anche l’aggiunta di nuove sezioni, come quella del turismo enogastronomico BTM Gusto, la sezione del BTM Wedding Tourism e la sezione per la formazione e lavoro con il coinvolgimento di istituti a indirizzo alberghiero e turismo, ITS BTM4JOB.
Con questa crescita, già nel 2020 abbiamo pianificato l’evento nel Quartiere Fieristico di Lecce, in uno spazio che potesse racchiudere il tutto , ottenendo un grande successo, con il problema però, dello scoppio della pandemia subito dopo.
Come avete gestito questa problematica della pandemia?
È stato l’ultimo evento turistico in Europa nel 2020, perché BTM terminava il 22 febbraio. Ricordiamo il famoso treno diretto da Lecce a Milano fermato per i primi casi di Covid-19, lo stesso su cui erano presenti alcuni dei miei ospiti che facevano ritorno dall’evento.
Da quel momento siamo stati obbligati a rimanere fermi per molto tempo, fino a luglio 2021, quando hanno dato nuovamente il via agli eventi fieristici.
Noi in quell’anno abbiamo provato ad organizzarlo, spostando anche numerose volte le date di realizzazione, fino a quando abbiamo ricevuto la notizia che non era più possibile svolgerlo in presenza. Quindi ci siamo mossi organizzandolo in maniera ibrida nella biblioteca “Acclavio” di Taranto nelle modalità consentite: pochi ospiti in presenza e i restanti online.
Nel frattempo era già nato il Comitato Scientifico, che ha aggiunto ulteriore valore al progetto, rappresentato da professionisti apprezzati a livello nazionale e internazionale attualmente composto da:
- Rodolfo Baggio della Bocconi per il topic Big Data & Digital Strategies,
- Giulia Eremita per il topic Digital Tourism,
- Beppe Giaccardi per il topic Green & Blue Destination,
- Valentina Boschetto Doorly per il topic Futurist Tourism,
- Edoardo Colombo per il topic Innovation & Trends e
- Martha Friel per il topic Cultura & Turismo.
Abbiamo creato un’ottima squadra guidata dalla nostra Event Manager, Mary Rossi, che si occupa della scelta dei temi da approfondire insieme al Comitato Scientifico, spesso anche con l’ausilio di ospiti rilevanti sul panorama nazionale e internazionale invitati a partecipare alla kermesse.
BTM ha suscitato l’attenzione anche della politica nazionale con diversi patrocini, a partire da quello del Ministero del Turismo ed ENIT; quello del Ministero delle Politiche Agricole per la sezione dedicata al turismo enogastronomico; quello dei Beni Culturali per il topic Cultura, quello del Lavoro per BTM4Job oltre, naturalmente, al patrocinio della Regione Puglia.
Mi sono impegnato da sempre per creare una rete virtuosa tra operatori, professionisti, aziende, associazioni di categoria ed Enti pubblici. Un grande ringraziamento va all’Assessore al Turismo della Regione Puglia, Gianfranco Lopane, che quest’anno ha creduto nel progetto e questa fiducia ha creato le condizioni per lo svolgimento in contemporanea e in sinergia dei due eventi BUYPUGLIA e BTM in un unico luogo.
Da cosa ha capito che questo poteva essere un progetto rilevante? Cos’è che le ha dato la spinta per intraprendere questo percorso?
In questi anni la Puglia è diventata una destinazione molto ambita, con la conseguente crescita degli operatori che hanno voluto fare rete;
infatti con gli albergatori, le strutture e le aziende che mi hanno seguito nei vari processi, abbiamo stabilito un rapporto di fiducia tale da alimentare la propensione a cimentarmi in determinate attività.
È stato difficile passare da dipendente a imprenditore?
Questo per me è stato un sogno, tutti i progetti e i sogni che si realizzano nascono per la passione, quindi se dietro c’è questo elemento e in contemporanea si vedono delle grandi possibilità di sviluppo, allora è bene farsi avanti.
È successo proprio questo, ho visto la possibilità di crescere, c’era una forte voglia da parte mia ma anche dal territorio. Infatti numerosi imprenditori e aziende erano coinvolti dalle mie idee e da ciò che io volevo esprimere sia in Italia che nel mondo.
Ad oggi abbiamo un bellissimo portafoglio di buyer che abbiamo creato portando i buyer da noi, ospitandoli, facendogli fare “fam trip”, “educational”, facendo gli conoscere il territorio, mostrando le varie strutture d’eccellenza.
Logicamente per loro tutto questo è un business e negli anni questo processo si è amplificato; ci ha permesso di qualificare altre attività oltre il semplice b2b, differenziando i vari tipi di buyer a seconda del settore, dato che il mondo del turismo è molto ampio e pieno di piccoli segmenti.
Proprio uno di questi segmenti su cui abbiamo puntato e stiamo puntando è la sostenibilità, il cambiamento climatico e la cura del territorio, elementi fondamentali che ci hanno anche portato nel 2020 al riconoscimento da parte delle Nazioni Unite, entrando così nell’Agenda 2020/2030 Turism4SDG per la Sostenibilità.
Attualmente solo 4 eventi in Italia possono essere pregiati da questo riconoscimento e noi ne siamo fieri.
Quali sono le nuove figure professionali che si stanno sviluppando? Il sistema scolastico e formativo è pronto per l’evoluzione?
Ci stiamo catapultando nel mondo del digitale e del metaverso, un mondo molto gettonato soprattutto dai ragazzi, infatti molti di loro stanno intraprendendo percorsi di questo tipo perché al giorno d’oggi la digitalizzazione e l’innovazione sono fondamentali.
L’attenzione spesso è rivolta a figure come i Social Media Manager o i Travel Blogger, questi ultimi riescono a raccontare le esperienze in modo accurato e trasmetterle alle persone con il fine di promuovere i territori.
Un’altra figura che è emersa è il Travel Organizer: se prima le persone tendevano ad organizzare i viaggi da soli, ora ci si avvale spesso di questa figura professionale che crea viaggi su misura con dei percorsi ad hoc in base alle esigenze dei viaggiatori.
Il Destination Manager invece promuove un territorio e lo vende come destinazione. Queste figure sono anche promotori del turismo sostenibile, con particolare attenzione all’ambiente, alle strutture e alle esperienze.
Una figura molto richiesta dai siti turistici è il Revenue Manager, che si occupa di disintermediare e adattare le richieste, i prezzi, e le tariffe delle strutture in base al cliente.
Inoltre, con lo sviluppo del metaverso ci sarà una versione immersiva di internet e, nei prossimi anni, si potranno visitare i luoghi tramite i siti immersivi nel metaverso, con la conseguente nascita di nuove figure legate anche a questo ramo.
Queste sono le nuove figure e i “trend topics” che abbiamo portato anche a BTM con la previsione di un’ulteriore evoluzione di queste professioni, almeno per quanto riguarda l’andamento 2023-2024; infatti, il tema di BTM 2023 è stato “Big Wave”, quest’onda che secondo noi deve essere cavalcata, altrimenti potresti esserne anche travolto.
Le figure classiche del turismo sono cambiate o sono rimaste le stesse?
Le figure come il Tour Operator, il Promotore e l’Agenzia di Viaggi, alla base sono rimaste le stesse, cambia però la gestione, soprattutto nelle strutture.
Ormai c’è la filiera integrata del turismo: il mondo del lavoro è cambiato, mentre prima era presente più personale assunto per servire gli ospiti, ora ci si rivolge ad aziende esterne di outsourcing che forniscono i servizi.
Cosa dovrebbe fare l’operatore pubblico per sostenere il settore, raccogliere i fabbisogni e creare delle figure professionali che possano essere inserite nel settore?
Si va verso la strada della formazione professionale.
Sono stati stanziati diversi miliardi di euro per questo settore, attraverso enti di formazione, gli ITS, istituti alberghieri e turistici, spesso però, le regioni non riescono a spendere tutti i fondi.
L’operatore pubblico, come è già successo, deve creare sinergia con i privati per portare alla realizzazione delle varie attività in tempi brevi e semplificando i processi, perché purtroppo la burocrazia richiede lunghe tempistiche che portano poi alla non realizzazione progetti;
La sinergia serve proprio a questo, rendere più semplice la concretizzazione e il supporto per i progetti validi presentati dai privati che mirano a far crescere il territorio, ovviamente sempre seguendo le linee guida tracciate dalla Regione o dello Stato.
In Italia ci sono moltissimi progetti e startup, noi ne abbiamo lanciate molte in questi anni con BTM, e sono progetti veramente validi. Alcuni vanno a compimento e diventano delle grandi aziende e si affermano a livello nazionale e internazionale altre, invece, per sfortuna e non per demerito, non riescono ad emergere.
Con le scuole cosa fate durante BTM?
C’è una sezione che si chiama BTM4JOB nata in collaborazione con l’Assessorato alla Formazione e al Lavoro della Regione Puglia e gli ITS con ANPAL, che si svolge con un format chiamato BTM Interazione, dove noi andiamo nei vari territori a svolgere degli incontri formativi.
I prossimi appuntamenti saranno il 21 aprile a Brindisi e l’8 e il 9 maggio a Monte Sant’Angelo (FG), durante i quali saranno presenti sui territori tre “panel”, di cui uno dedicato al lavoro e alla formazione.
Cerchiamo quindi di far capire quale sia la strada da seguire grazie anche all’aiuto dei professionisti e delle aziende che vengono direttamente a incontrare i ragazzi, in modo che loro abbiano la possibilità di orientarsi concretamente e di essere eventualmente assunti, andando ad agire sulla problematica della mancanza di figure professionali sul fronte lavorativo.
Potrebbe essere interessante organizzare degli incontri con gli operatori e aziende per intercettare i fabbisogni formativi e sfruttarli per tradurli in attività di formazione?
Noi facciamo già questi incontri b2b tra le aziende e i ragazzi che escono dagli istituti professionali, non solo in BTM, ma durante tutto l’anno organizziamo anche i “Job Day” in diversi comuni pugliesi.
E per quanto riguarda le istituzioni?
C’è il coinvolgimento dell’Assessorato regionale alla Formazione per un progetto importante relativo alla costruzione di un portale che indica il fabbisogno di personale, non solo per il turismo, infatti sarà poi ampliato per far riferimento anche ad altri segmenti.
Siamo partiti come BTM4JOB, poi abbiamo avuto il riscontro dall’Assessorato allla Formazione e Lavoro che è stato molto contento del progetto presentato e, come abbiamo fatto per BTM e BUYPUGLIA, anche per BTM4JOB ci sarà questa sinergia tra pubblico e privato; in questo ambito ci sono molti strumenti come la formazione continua e, data l’evoluzione del settore, nasce contemporaneamente la necessità di formare il personale già presente in azienda per tenerlo aggiornato.
Cosa farete in futuro?
Siamo una piccola realtà che sta crescendo, abbiamo delle buone idee, abbiamo costruito una rete di aziende, professionisti e operatori. Collaboriamo stabilmente con l’Agenzia Regionale Pugliapromozione e anche con il Teatro Pubblico Pugliese per la parte culturale.
Quindi credo che la strada sia questa e l’input l’abbiamo dato, ma siamo consapevoli che c’è ancora tantissimo lavoro da fare.
Questa è la strada.