Intervista a Tommaso Castellana, autore del libro “Foglie e ricordi”

Nell’ambito del progetto PugliaCompetenze, abbiamo intervistato Tommaso Castellana, autore del libro “Foglie e ricordi” come attività di analisi delle competenze per innovare il settore della cultura.

Lei è un veterinario, come è nata la sua passione per la scrittura?

Sono sempre stato molto attratto dalla cultura umanistica ed ho una grande passione per la lettura, trasmessa anche a livello famigliare dai miei genitori insegnati. Ho partecipato a dei concorsi locali ed ho grande vicinanza con la poesia. 

Grande appassionato di storie che raccontavano il territorio locale ho iniziato a scoprire sempre di più quello che mi circondava. La vicinanza con il Trullo di famiglia, il radicamento con il territorio, è sorto il desiderio di voler raccontare la storia di ciò che stavo vivendo e di quello che mi accadeva intorno.

Su quali competenze ha lavorato per portare a termine il suo scritto?

La grande passione per la natura e per i luoghi, il Trullo, la Valle d’Itria, nonché la forte voglia di raccontare il mio  legame con la natura, sono state il motore su cui si è fondata la grande volontà di raccogliere in un libro la mia esperienza. Mi sono formato sostanzialmente da auto didatta, mettendo in campo le competenze necessarie per essere in grado di raccontare e trasmettere la mia esperienza.

Penso sia molto importante lavorare su competenze specifiche ma anche molto su stessi e sulla consapevolezza di se. Un consiglio importante che mi sento di dare è quello di non arrendersi davanti ai no, saper gestire il rifiuto continuando a coltivare le proprie passioni, migliorando e conoscendo sempre più cose. Focalizzando la
propria attenzione su più interessi ed arricchendo le proprie conoscenze.

Il suo libro esprime un forte legame con il territorio e con la natura, ci racconta il legame con le terre che descrive?

Ho sempre avuto una grande passione per la natura e per il mondo animale, la mia stessa professione ne è la prova evidente. Mi è sempre piaciuto l’escursionismo tanto da aver sviluppato un forte interesse per le erbe spontanee del territorio. Ho collaborato con il WWF e mi sono occupato di
Micologia, tanto da aver fatto il corso per prendere la patente.

Ancor di più questo, come dicevo, il legame si è sviluppato con la vicinanza al Trullo ed a ciò che rappresenta, dopo aver lavorato alla sua ristrutturazione e dopo aver vissuto ancor di più
il contatto con la natura e con il territorio.

La scrittura e la promozione del libro mi hanno anche dato la possibilità di incontrare associazioni sul territorio, come l’associazione Anas, che mi ha consentito di conoscere altri scrittori e di iniziare anche un progetto con un collega attraverso dei reading condiviso di due diversi testi, da realizzare nel sud Salento e nel sud est
barese.

Quando è importante per lei lo sviluppo di
una sensibilizzazione e di azioni che aiutino a riscoprire il territorio, anche in termini ambientalistici?

Direi fondamentale. Io penso che sia importante iniziare a sensibilizzare già dalle Scuole Materne offrendo spunti di riflessione sul cambiamento climatico. Mostrando cosa accade alla natura giorno per giorno. 

Diventa vitale riuscire ad innescare un cambio di mentalità che possa portare ad una reale transizione verde che parta da ciascuno di noi e che quindi inizi a sensibilizzare i più giovani perché diventino il motore di questo cambiamento.

Mi piacerebbe coinvolgere le scuole ed organizzare delle gite nei luoghi che descrivo nel mio libro,  per far vivere loro il territorio e creare quel legame che tanto è stato importante nella mia formazione e nella mia carriera.

Creare strumenti di sensibilizzazione che siano in grado di portare dei cambiamenti nello stile di
vita e nella modalità di comportamento di ciascuno.

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